LA DEA MADRE

DANU, ANU, JANA, JAWH, JAWHE, DJAWE, DJOVE, DZEUS...ISIDE, ISHTAR, AFRODITE...

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  1. SaCraba
     
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    B.or.el.. :huh: certo che questi fantomatici Kurgan indoeuropei sono misteriosi..
    CITAZIONE
    Idolo taurino nuragico.Provenienza Olmedo (SS).Lilliu dice:".... corna taurine...simbolo del Dio-maschio (Deus pater),che si veneravano nei santuari nuragici... il modellino viene da un luogo di culto: pozzo sacro,dove il Dio-toro aveva devozione insieme alla Grande Madre,sua " partner"..... La concezione ed anche l'iconografia dello schema sono sempre quelle del II millennio a.C. , sotto l'influenza della civiltà e della religione minoica..."
    image da "Sculture della Sardegna nuragica" G.Lilliu pag 466

    continua....

    Quando il Patriarca si scontrò con la Matriarca.
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    Il culto della Grande Madre riuscì a sopravvivere,almeno per qualche tempo ancora nella cultura Minoica di Creta... fino alla metà del II millennio a.C. è sopravvissuta a Creta l'iconografia distintiva di una Grande Madre,di sacerdotesse a seno scoperto,di tori,unitamente all'apprezzamento della bellezza della Natura.Non esisteva una sola statua,nè una sola effige di re.

    Lo studioso Arthur Evans acquistò un appezzamento di terreno appena fuori dall'odierna Heraclion,su Creta.Evans sospettava che si trattasse del luogo citato da Omero,della "potente città di Cnosso sulla quale regnava Minosse". Quando dette via agli scavi,scoprì un grande palazzo che apparteneva a una cultura sconosciuta,che chiamò "minoica" ,proprio in onore del re Minosse ,cantato da Omero.

    ------------------Rovine di Cnosso--------------------------------------- Ricorstruzione Palazzo di Cnosso-------

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    Nella Creta Minoica,che raggiunse il suo massimo splendore agli inizi del II millennio a.C. ,sembra che non sia esistita una monarchia assoluta,paragonabile a quella dei faraoni egizi,nè il re Minosse (o i suoi successori) si fece tentare dalla smania di protagonismo facendo incidere proprie raffigurazioni e il proprio nome su ogni superficie disponibile. Inoltre,dei due principali antichi sistemi di scrittura cretesi riportati alla luce,il più recente ,il "lineare B" ,è stato decifrato ed è greco,una lingua giunta nel Mediterraneo solo con le invasioni indoeuropee.La scrittura più antica,invece,il "lineare A" non è stato ancora decifrato e la lingua da cui trae origine è ancora sconosciuta. Non sappiamo quale delle due lingue si possa considerare propriamente minoica.

    In un noto passaggio dell'Odissea,Ulisse,l'eroe greco, riferiva a proposito di Creta e dei suoi abitanti:

    " Bella e feconda sovra il negro mare
    giace una terra che s'appella Creta
    Dalle salse onde d'ogni parte attinta.
    Gli abitanti v'abbondano,e novanta
    Contien cittadi,e la favella è mista;
    Poichè vi sono gli Achei ,sonvì i natìi
    Magnanimi Cretesi ed i Cidoni,
    E i Dori in tre divisi e i buon Pelasgi".


    Omero scriveva di un tempo in cui i Greci avevano già assunto il potere sull'isola,e come egli stesso riconobbe,della sua lista solo gli Eteocretesi erano i "veri cretesi"..Per definire i primi abitanti di Creta,non di lingua greca,che ci interessano particolarmente per i legami con l'epoca del Diluvio,sarebbe quindi più corretto parlare di Eteocretesi ,anzichè di Minoici.E' proprio agli Eteocretesi (e non ai successivi invasori greci dell'isola) che dobbiamo associare il nome " Keftiu" o " Popoli della colonna".
    Descritti dagli antichi Egizi come i popoli marinari che provenivano dal "Grande Verde" (il Mediterraneo)..
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    Per gli Eteocretesi (Minoici) rivestiva un ruolo molto importante il culto della stele, sia come monolito,sia come colonna o alberi: i loro templi,spesso ,avevano una serie di tre colonne sovrastate da colombe..... il motivo della colonna sembra aver fatto parte del culto della Grande Madre.Molto spesso la dèa veniva ritratta in maniera vivida.... in una pietra-sigillo la dèa è affiancata da due leoni o leopardi (che abbiamo visto a Catal Huyuk) e si trova di fronte a un tempio,sulla cui sommità sono presenti corna sacrali.Versioni scolpite di queste corna sono state ritrovate da Evans nel corso degli scavi a Cnosso.....
    --------------------------Cnosso (Creta) ------------------------------------------------------Ghadames (Libia) -----------
    image-image

    Su un anello d'oro di fattura eteocretese,ma ritrovato sulla terraferma in Grecia ,la dèa o la sua somma sacerdotessa,era ritratta con il suo seguito davanti a un albero carico di frutti.In alto,si nota una figura stilizzata a forma di "violino",simile a quelle trovate in Turchia nel periodo successivo al Diluvio...... L'abbigliamento della dèa edel suo seguito,pur se continuava a tenere i seni scoperti,era più complesso,con gonne sovrapposte e con disegni chiaramente colorati.
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    Il toro,ancora una volta,era evidentemente l'animale più potente associato alla dèa. Oltre alle corna di consacrazione (motivo usato spesso dagli architetti) gli artisti eccellevano nella creazione di vasi a forma di testa taurina .......Uno dei ritrovamenti più spettacolari di Evans a Cnosso ,è stato proprio l'affesco della "Tauromachia",dove sono ritratti giovinetti e fanciulle che saltano sulla groppa di un possente toro.... appare evidente dall'affresco che erano proprio ragazzi e ragazze a "giocare" con il toro e,come aCatal Huyuk,il rosso veniva utilizzato per dipingere la pelle dei maschi e il bianco per dipingere quella delle donne.A differenza della cultura greca e indoeuropea questa era una società di retaggio amazzonico,nella quale uomini e donne,almeno in alcune occasioni,erano posti su uguali livelli e ci si aspettava da loro prestazioni simili.....Un'altra caratteristica è che affrontavano il toro a mani nude...

    Tauromachia. Palazzo di Cnosso (Creta).
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    Tuttavia... il toro poteva anche essere una vittima sacrificale.Su un sarcofago eteocretese,rinvenuto a Hagia Triada a Creta,un toro enorme,saldamente legato,viene issato su un altare e offerto in sacrificio da quelle che sembrano essere tre sacerdotesse.Ma da un'analisi più accurata si evidenzia che una delle tre ha la pelle rossa come quella degli uomini e,dunque,è un uomo,pur se senza ombra di dubbio è vestito da donna.

    Sarcofago da Hagia Triada
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    La mitologia greca ci può venire in aiuto per sciogliere qualsiasi perplessità causata da questo tipo di "travestitismo" del II millennio a.C. Anche Eracle ,infatti,eroe "macho" per eccellenza,quando era nella Turchia occidentale al servizio della somma sacerdotessa Onfale,fu costretto a travestirsi da donna quale simbolo di sottomissione.
    Secondo Graves ciò denota un periodo antico nelle transizioni pacifiche dal matriarcato antidiluviano al patriarcato postdiluviano quando il re,come consorte,aveva il privileggio di assistere la regina nelle cerimonie e nei sacrifici,ma solo a condizione che ne vestisse gli abiti...

    L'Affresco della Nave",che decora la cosidetta " casa occidentale " di Thera

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    Questo affresco ci fornisce uno spaccato vivace e dettagliato della vita di una città costiera di 3500 anni fa. In questo affresco si percepisce l'aria gioiosa,quasi a sottolineare una festa speciale o una celebrazione.Una flotta di navi superbamente dipinte sono in procinto di giungere in quello che sembra essere stato lo stesso porto eteocretese dell'isola.Su una delle navi un giovane uomo è seduto in un'elaborata struttura a baldacchino,a quanto pare si tratta proprio dell'individuo per il quale era stato intrapreso il viaggio.Al porto ,pur se uomini e donne sono rittratti nell'atto di osservare la scena da un complesso di edifici,le donne sono rappresentate in scala maggiore,come per sottolinearne l'importanza.
    Tutto sta ad indicare che la città eteocretese si trovava sotto la protezione della Grande Madre.....Come hanno dedotto Gosta Saflund e altri studiosi svedesi,il giovane sembra essere uno sposo giunto in città per le nozze.L'affresco sembra dunque celebrare il rito del Sacro Matrimonio... A quanto pare veniva celebrato con le stesse caratteristiche matrilineari in uso presso le tribù berbere,dove lo sposo deve recarsi al letto della sposa e non viceversa.....

    Mosaico Creta
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    continua.....

    Edited by SaCraba - 19/1/2010, 18:44
     
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  2. pora reitia
     
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    Gentile SaCraba

    perchè hai postato la foto di Gadhames con il nome di Ghadesh (?)


    Ghadames, la perla del deserto:
    www.motortravel.it/ghadames.php

    Scusami ma no volevo farti fare una brutta figura, pensavo che tu avessi trovato un'altro nome per Gadhames ... se fosse stato per la figura non ti avrei chiesto spiegazioni "in pubblico".

    Sono maschio (e segretamente un pò femmina, come Eracle quando si traveste, ma non dirlo a nessuno ti prego)! :evil: :D

    Edited by pora reitia - 19/1/2010, 19:43
     
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  3. SaCraba
     
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    CITAZIONE (pora reitia @ 19/1/2010, 18:16)
    Gentile SaCraba
    Sono maschio (e segretamente un pò femmina, come Eracle quando si traveste, ma non dirlo a nessuno ti prego)! :evil: :D

    si si...un' affermazione da vero furbacchione... :D :evil:

    continuo con Ian Wilson...

    spada di Dorak
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    (....) Dalle raffigurazioni delle navi (quelle dell'affresco di Cnosso) ,di fattura e grandezze diverse,nonchè da altre raffigurazioni dell'arte minoica,appare chiaro che gli Eteocretesi avevano familiarità con il mare.Dal punto di vista archeologico questo fatto è corrobarato dall'assenza di difese murarie prospicenti lacosta della città di Cnosso,Mallia e Zakro.Questo ,ci suggerisce che nel momento di massimo splendore gli Eteocretesi non erano minacciati via mare da altre potenze marinare.Gli Egizi,infatti....erano poco inclini a lasciare il Nilo e ad avventurarsi in mare aperto.

    A questo punto viene da chiedersi quale tipo di lagame avrebbe potuto esistere fra gli Eteocretesi,fra i popoli navigatori della Turchia occidentale (e le cui navi erano raffigurate sulla spada di Dorak), e fra il popolo dei Cari della Turchia sud-occidentale - che stando ad Erodoto,formavano gli equipaggi delle navi cretesi - ,nonchè fra i Fenici,altri grandi navigatori dell'antichità.

    Letteralmente "fenicio" significa "popolo rosso" ,che deriva dal greco phoinos , "rosso come il sangue". Anche se ciò può riportare alla memoria la predilizione per il rosso a Catal Huyuk, la spiegazione più logica è che faccia riferimento al monopolio fenicio per la fabbricazione e il commercio di una tintura molto pregiata.

    La parola ,comunque, è l'equivalente greca del semitico "cananeo",con lo stesso significato.I Cananei/Fenici ,a volte chiamati anche Siriani,perchè abitavano nella fascia costiera siriana,erano in realtà ,i Cananei che viaggiavano per mare lungo le coste e che la Bibbia descrive come abitanti di una regione interna di quelle che ora sono Siria e Israele,prima dell'avvento degli "Israeliti "patriarcali ...

    All'inizio del III e del II millennio a.C la terra dei Cananei/Fenici era costituita da una serie di porti disseminati lungo la parte settentrionale del Mediterraneo orientale,dalla Turchia al Libano. I porti in questione erano Rouad (Arwad) , Byblos, Birtyus (Beirut), Sidone e Tiro......... Per la natura stessa e la scelta deliberata della localizzazione di questi porti è chiaro che i Cananei/Fenici avevano la piena padronanza delle loro capacità marinare e temevano attacchi solo via terra,proprio come si è ipotizzato per gli Eteocretesi.
    image
    Pur se i Cananei/Fenici furono un popolo colto (la loro scrittura è l'antenata dell'alfabeto occidentale) sono giunte a noi ben poche delle loro narrazioni,almeno in forma diretta.Le cause sarebbero da ricercare principalmente nella deperibilità del materiale sul quale scrivevano,probabilmente papiro, come quello usato dagli Egizi,solo che il loro paese Canaan era soggetto ai capricci di un clima più umido e quindi più devastante.
    Tuttavia,negli anni '50,nel sito della metropoli cananea Megiddo,venne trovato per caso un frammento cuneiforme della tavoletta VII della storia di Gilgamesh,che risale al XIV secolo a.C.

    altare Megiddo
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    Gilgamesh
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    E nel '94 venne riportata alla luce a Ras Shamra,l'antica Ugarit,una tavoletta completa che risale al XII secolo,il cui contenuto non è ancora stato reso pubblico (?) ,ma pare sia di composizione locale e che riporti episodi scelti dell'Epica di Gilgamesh.Dunque,certamente la storia del Diluvio faceva parte del folklore.Inoltre non possono sussistere dubbi sul fatto che,proprio come gli Eteocretesi,anche questo popolo era in parte ,se non del tutto devoto alla Grande Madre.
    Un reperto in avorio,proveniente da Ugarit,mostra la dèa fra due capre,a seno scoperto,con indosso una gonna in stile cretese,formata da più gonne sovrapposte...

    ----Astarte -------------------------------------Anat
    imageimageimage[

    continua....

    Edited by SaCraba - 24/1/2010, 19:18
     
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  4. shardar
     
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    www.mondosardegna.net/storia/storiaantica.htm www.universitadelledonne.it/sardegna.htm http://cartoonanimazione.blogspot.com/2009...egna-italy.html www.satorws.com/pozzi-sacri.htm http://www.contusu.it/personaggi-e-storia-...renuragica.html http://fattori-arcani.blogspot.com/2006/01...-dea-madre.html http://spazioinwind.libero.it/popoli_antic...renuragica.html

    vi mando qualche link che riguardano la grande madre!!!
     
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  5. manitowok
     
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    Gilgamesh(????) in scarabei ritrovati a Tharros
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    ... o BES?
     
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  6. SaCraba
     
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    non so manito.. a me sembra Gilgamesh,ho pensato che fosse lui perchè il resto degli scarabei "assiri" trovati a Tharros mi sembrano Mitanni, in seguito li posto..

    ricordi lo strozzatore Shuttarna Mitanni?

    ps: cercavo il topic sul simbolo della svastica.. volevo postare questo link ma non ricordo dove si trova..

    http://web.quipo.it/studipreistorici/icono...preistorica.htm
     
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  7. manitowok
     
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    bello il link della postura a svastica ... grazie SaCraba
    http://web.quipo.it/studipreistorici/icono...preistorica.htm

    https://shardanapopolidelmare.forumcommunity.net/?t=13203137
    (link del topic aperto da Wanax sulla svastika)

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    (altra 'postura' suggestiva della gorgone-gorgona ripresa da un vecchio amico di nome enrico)
     
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  8. SaCraba
     
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    grazie Manito :evil:
     
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  9. SaCraba
     
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    The seal below has a clothed Enkidu (?) subduing a wild horse with a club.(for the photo cf. p. 360. "Kunst." Barthel Hrouda. Editor. Der Alte Orient, Geschichte und Kultur des alten Vorderasien. Munchen. C. Bertelsmann. Verlag GmbH. 1991. ISBN 3572-00867-0)

    http://www.bibleorigins.net/illustrationsG...inderseals.html

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    Edited by SaCraba - 27/2/2010, 18:55
     
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  10. SaCraba
     
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    On the below cylinder seal a naked Enkidu (?) wearing a thong waist girdle (viewer's left) subdues a water buffalo while a half-human bison wearing a waist thong girdle masters a lion (viewer's right). (cf. p. 470. Heinrich Schaeffer & Walter Andrae. Die Kunst Des Alten Orients, Dritte, Neubearbeitete Auflage, 11 und 12 Tausend.. Berlin. Im Propylaen-Verlag. 1925)

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    Below, a naked Enkidu (?) or a Lahmu (?) wearing a thong waist girdle on left and a clothed Gilgamesh or Enkidu (?) on right master wild bulls. A lion attacks a bull on far right. Cylinder seal impression, 3rd millennium BCE (fig. 44, in Plates at end of book. Gwendolyn Leick. A Dictionary of Ancient Near Eastern Mythology. London. Routledge. 1991, 1996, 1997, 1998. ISBN 0-415-19811-9 paperback)
    :B): adoro l'azzardo

    -------------------------------------------toro androcefalo di Nule

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    Edited by SaCraba - 27/2/2010, 18:20
     
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  11. SaCraba
     
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    La Dea Madre di Parma

    Nel marzo 2006, in un cantiere edile a Vicofertile (Parma), sono state trovate sei sepolture neolitiche databili alla metà del V millennio a.C. Una di queste conteneva una statuina femminile in ceramica, lunga quasi 20 cm, che raffigura la dea madre ovvero la dea della fertilità che incarna la religiosità delle più antiche comunità agricole. Statuette, generalmente frammentarie, che riproducono la dea madre sono state ritrovate in diversi insediamenti neolitici. E’ però la prima volta, in Italia settentrionale, che una statuina di questo tipo -tra l’altro intera- viene rinvenuta all’interno di una sepoltura, offrendo una clamorosa conferma alla connotazione della grande dea quale signora della vita, della morte e della rinascita, coerentemente con la sua identificazione con la “madre terra”, dal grembo della quale la natura rinasce ogni anno.

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  12. vivamishapt
     
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    Ho trovato una pagina interessante:
    www.miti3000.it/mito/collabora/radici.htm

    Abstract dal sito:
    Nell'Europa neolitica le credenze religiose erano basate sul culto di una dea Madre dai molti appellativi, venerata anche in Siria e in Libia.

    La grande dea era considerata immortale, immutabile, onnipotente, sceglieva i suoi amanti come strumenti di piacere, senza alcun rapporto con l'idea di maternità, poiché la fecondazione era attribuita al vento, alle acque dei fiumi o al mare.

    La grande dea era la Luna, nelle sue tre manifestazioni: Vergine, Ninfa, Vegliarda, che corrispondono alle tre fasi lunari e alle tre stagioni dell'anno (primavera, estate, inverno).

    In quest'ultimo caso la dea fu identificata con la Madre Terra, che all'inizio dell'anno produce foglie e boccioli, poi fiori e frutta, infine isterilisce.

    In seguito la dea fu identificata con un'altra triade: la vergine dell'aria, la ninfa della terra e la vegliarda del mondo sotterraneo: Selene, Afrodite, Ecate.

    Queste analogie contribuirono a dare un carattere sacro al numero tre e la dea Luna fu simboleggiata dal numero nove quando ciascuna delle sue tre persone (vergine, ninfa, vegliarda) si manifestò in triade per dimostrare la sua divinità.

     
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116 replies since 13/4/2006, 16:52   32466 views
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