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pora reitia.
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Gentile SaCraba
perchè hai postato la foto di Gadhames con il nome di Ghadesh (?)
Ghadames, la perla del deserto:
www.motortravel.it/ghadames.php
Scusami ma no volevo farti fare una brutta figura, pensavo che tu avessi trovato un'altro nome per Gadhames ... se fosse stato per la figura non ti avrei chiesto spiegazioni "in pubblico".
Sono maschio (e segretamente un pò femmina, come Eracle quando si traveste, ma non dirlo a nessuno ti prego)!
Edited by pora reitia - 19/1/2010, 19:43. -
SaCraba.
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CITAZIONE (pora reitia @ 19/1/2010, 18:16)Gentile SaCraba
Sono maschio (e segretamente un pò femmina, come Eracle quando si traveste, ma non dirlo a nessuno ti prego)!
si si...un' affermazione da vero furbacchione...
continuo con Ian Wilson...
spada di Dorak
(....) Dalle raffigurazioni delle navi (quelle dell'affresco di Cnosso) ,di fattura e grandezze diverse,nonchè da altre raffigurazioni dell'arte minoica,appare chiaro che gli Eteocretesi avevano familiarità con il mare.Dal punto di vista archeologico questo fatto è corrobarato dall'assenza di difese murarie prospicenti lacosta della città di Cnosso,Mallia e Zakro.Questo ,ci suggerisce che nel momento di massimo splendore gli Eteocretesi non erano minacciati via mare da altre potenze marinare.Gli Egizi,infatti....erano poco inclini a lasciare il Nilo e ad avventurarsi in mare aperto.
A questo punto viene da chiedersi quale tipo di lagame avrebbe potuto esistere fra gli Eteocretesi,fra i popoli navigatori della Turchia occidentale (e le cui navi erano raffigurate sulla spada di Dorak), e fra il popolo dei Cari della Turchia sud-occidentale - che stando ad Erodoto,formavano gli equipaggi delle navi cretesi - ,nonchè fra i Fenici,altri grandi navigatori dell'antichità.
Letteralmente "fenicio" significa "popolo rosso" ,che deriva dal greco phoinos , "rosso come il sangue". Anche se ciò può riportare alla memoria la predilizione per il rosso a Catal Huyuk, la spiegazione più logica è che faccia riferimento al monopolio fenicio per la fabbricazione e il commercio di una tintura molto pregiata.
La parola ,comunque, è l'equivalente greca del semitico "cananeo",con lo stesso significato.I Cananei/Fenici ,a volte chiamati anche Siriani,perchè abitavano nella fascia costiera siriana,erano in realtà ,i Cananei che viaggiavano per mare lungo le coste e che la Bibbia descrive come abitanti di una regione interna di quelle che ora sono Siria e Israele,prima dell'avvento degli "Israeliti "patriarcali ...
All'inizio del III e del II millennio a.C la terra dei Cananei/Fenici era costituita da una serie di porti disseminati lungo la parte settentrionale del Mediterraneo orientale,dalla Turchia al Libano. I porti in questione erano Rouad (Arwad) , Byblos, Birtyus (Beirut), Sidone e Tiro......... Per la natura stessa e la scelta deliberata della localizzazione di questi porti è chiaro che i Cananei/Fenici avevano la piena padronanza delle loro capacità marinare e temevano attacchi solo via terra,proprio come si è ipotizzato per gli Eteocretesi.
Pur se i Cananei/Fenici furono un popolo colto (la loro scrittura è l'antenata dell'alfabeto occidentale) sono giunte a noi ben poche delle loro narrazioni,almeno in forma diretta.Le cause sarebbero da ricercare principalmente nella deperibilità del materiale sul quale scrivevano,probabilmente papiro, come quello usato dagli Egizi,solo che il loro paese Canaan era soggetto ai capricci di un clima più umido e quindi più devastante.
Tuttavia,negli anni '50,nel sito della metropoli cananea Megiddo,venne trovato per caso un frammento cuneiforme della tavoletta VII della storia di Gilgamesh,che risale al XIV secolo a.C.
altare Megiddo
Gilgamesh
E nel '94 venne riportata alla luce a Ras Shamra,l'antica Ugarit,una tavoletta completa che risale al XII secolo,il cui contenuto non è ancora stato reso pubblico (?) ,ma pare sia di composizione locale e che riporti episodi scelti dell'Epica di Gilgamesh.Dunque,certamente la storia del Diluvio faceva parte del folklore.Inoltre non possono sussistere dubbi sul fatto che,proprio come gli Eteocretesi,anche questo popolo era in parte ,se non del tutto devoto alla Grande Madre.
Un reperto in avorio,proveniente da Ugarit,mostra la dèa fra due capre,a seno scoperto,con indosso una gonna in stile cretese,formata da più gonne sovrapposte...
----Astarte -------------------------------------Anat
[
continua....
Edited by SaCraba - 24/1/2010, 19:18. -
shardar.
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www.mondosardegna.net/storia/storiaantica.htm www.universitadelledonne.it/sardegna.htm http://cartoonanimazione.blogspot.com/2009...egna-italy.html www.satorws.com/pozzi-sacri.htm http://www.contusu.it/personaggi-e-storia-...renuragica.html http://fattori-arcani.blogspot.com/2006/01...-dea-madre.html http://spazioinwind.libero.it/popoli_antic...renuragica.html
vi mando qualche link che riguardano la grande madre!!!. -
manitowok.
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Gilgamesh(????) in scarabei ritrovati a Tharros
... o BES?. -
SaCraba.
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non so manito.. a me sembra Gilgamesh,ho pensato che fosse lui perchè il resto degli scarabei "assiri" trovati a Tharros mi sembrano Mitanni, in seguito li posto..
ricordi lo strozzatore Shuttarna Mitanni?
ps: cercavo il topic sul simbolo della svastica.. volevo postare questo link ma non ricordo dove si trova..
http://web.quipo.it/studipreistorici/icono...preistorica.htm. -
manitowok.
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bello il link della postura a svastica ... grazie SaCraba
http://web.quipo.it/studipreistorici/icono...preistorica.htm
https://shardanapopolidelmare.forumcommunity.net/?t=13203137
(link del topic aperto da Wanax sulla svastika)
(altra 'postura' suggestiva della gorgone-gorgona ripresa da un vecchio amico di nome enrico). -
SaCraba.
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grazie Manito . -
SaCraba.
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The seal below has a clothed Enkidu (?) subduing a wild horse with a club.(for the photo cf. p. 360. "Kunst." Barthel Hrouda. Editor. Der Alte Orient, Geschichte und Kultur des alten Vorderasien. Munchen. C. Bertelsmann. Verlag GmbH. 1991. ISBN 3572-00867-0)
http://www.bibleorigins.net/illustrationsG...inderseals.html
Edited by SaCraba - 27/2/2010, 18:55. -
SaCraba.
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On the below cylinder seal a naked Enkidu (?) wearing a thong waist girdle (viewer's left) subdues a water buffalo while a half-human bison wearing a waist thong girdle masters a lion (viewer's right). (cf. p. 470. Heinrich Schaeffer & Walter Andrae. Die Kunst Des Alten Orients, Dritte, Neubearbeitete Auflage, 11 und 12 Tausend.. Berlin. Im Propylaen-Verlag. 1925)
Below, a naked Enkidu (?) or a Lahmu (?) wearing a thong waist girdle on left and a clothed Gilgamesh or Enkidu (?) on right master wild bulls. A lion attacks a bull on far right. Cylinder seal impression, 3rd millennium BCE (fig. 44, in Plates at end of book. Gwendolyn Leick. A Dictionary of Ancient Near Eastern Mythology. London. Routledge. 1991, 1996, 1997, 1998. ISBN 0-415-19811-9 paperback)
adoro l'azzardo
-------------------------------------------toro androcefalo di Nule
Edited by SaCraba - 27/2/2010, 18:20. -
SaCraba.
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La Dea Madre di Parma
Nel marzo 2006, in un cantiere edile a Vicofertile (Parma), sono state trovate sei sepolture neolitiche databili alla metà del V millennio a.C. Una di queste conteneva una statuina femminile in ceramica, lunga quasi 20 cm, che raffigura la dea madre ovvero la dea della fertilità che incarna la religiosità delle più antiche comunità agricole. Statuette, generalmente frammentarie, che riproducono la dea madre sono state ritrovate in diversi insediamenti neolitici. E’ però la prima volta, in Italia settentrionale, che una statuina di questo tipo -tra l’altro intera- viene rinvenuta all’interno di una sepoltura, offrendo una clamorosa conferma alla connotazione della grande dea quale signora della vita, della morte e della rinascita, coerentemente con la sua identificazione con la “madre terra”, dal grembo della quale la natura rinasce ogni anno.
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vivamishapt.
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Ho trovato una pagina interessante:
www.miti3000.it/mito/collabora/radici.htm
Abstract dal sito:
Nell'Europa neolitica le credenze religiose erano basate sul culto di una dea Madre dai molti appellativi, venerata anche in Siria e in Libia.
La grande dea era considerata immortale, immutabile, onnipotente, sceglieva i suoi amanti come strumenti di piacere, senza alcun rapporto con l'idea di maternità, poiché la fecondazione era attribuita al vento, alle acque dei fiumi o al mare.
La grande dea era la Luna, nelle sue tre manifestazioni: Vergine, Ninfa, Vegliarda, che corrispondono alle tre fasi lunari e alle tre stagioni dell'anno (primavera, estate, inverno).
In quest'ultimo caso la dea fu identificata con la Madre Terra, che all'inizio dell'anno produce foglie e boccioli, poi fiori e frutta, infine isterilisce.
In seguito la dea fu identificata con un'altra triade: la vergine dell'aria, la ninfa della terra e la vegliarda del mondo sotterraneo: Selene, Afrodite, Ecate.
Queste analogie contribuirono a dare un carattere sacro al numero tre e la dea Luna fu simboleggiata dal numero nove quando ciascuna delle sue tre persone (vergine, ninfa, vegliarda) si manifestò in triade per dimostrare la sua divinità.
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