Trattato del 509 a.c Roma-Cartagine: una bufala?

Esclusione del VI, del V e del IV secolo a.C del dominio cartaginese in Sardegna? Malco? ecc.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. franco.perra
     
    .

    User deleted


    Uno studio del 2004 di Rolando Beretta e Tonino Pischedda:

    http://www.terraincognitaweb.com/sito/bibl...s/pischedda.pdf

    stralcio:
    "OBIETTIVI DELLA NOSTRA RICERCA
    Poiché la “Storia Ufficiale” dà per certo l’assoggettamento della Sardegna
    da parte dei Cartaginesi sin dall'ultimo decennio del VI secolo a.C., per
    una non attenta interpretazione di un trattato tra Roma e Cartagine, noi
    produrremo delle argomentazioni, congruamente documentate, volte a
    dimostrare non solo l'inattendibilità di tale documento, ma anche delle
    interpretazioni sulle vicende che dovettero precederlo e seguirlo e delle
    collocazioni cronologiche fissate dalla Storia Ufficiale. Siamo, infatti,
    convinti che la nostra Isola, pur interessata da flussi di correnti migratorie,
    provenienti soprattutto dal sud-est europeo e limitati alla fascia costiera
    sud-occidentale e da probabili influenze fenicie, greche e puniche, che
    favorirono la creazione, oltre che di scali commerciali, di colonie ed
    avamposti strategici di difesa, sia riuscita a conservare la sua autonomia
    sino agli ultimi decenni del IV secolo a.C."

    che ne dite?
    C'è qualche esperto?

    Buona lettura :salute:
    Franco
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    Sicuramente posso affermare, sarà documentato nel prossimo L.... che la SARDINIA non fu mai SOGGETTA A CARTAGINE. :o:
    SHAR :vandal:
     
    .
  3. franco.perra
     
    .

    User deleted


    E' un dubbio che avevo Leo...dunque aspetto ancora più impaziente l'uscita del nuovo libro, anche se, purtroppo, temo ti riferisca a quello di settembre...2 mesi ancora...uff! :(
    Comunque, mi pare, che anche questo sia uno studio interessante. Certo che se le conclusioni a cui giungono sono corrette <_< :rolleyes: ...si, si, proprio interessante ;)
    :salute:
    Franco
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    Tempo fai mi mandarono una mail in cui dichiaravano che "avevano le prove che cartagine non aveva mai dominato o conquistato la sardinia"... poi più niente... mi pare mi scrissero dalla Bulgaria... o qualcosa del genere... comunque sono contento che ci siano altre conferme alle cose che vado scrivendo... non solo insulti e attacchi da parte delgi ARCHEOBUONI o di qualche bigotto che mi manda scomuniche per via di mose o latro... :rolleyes:
    shar :vandal:
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    SRDN

    Group
    Member
    Posts
    3,289

    Status
    Offline
    Leo hai mai letto NUR? :)
     
    .
  6. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    ciao a tutti....son riuscito a leggere l'interessantissimo pdf....era ora che qualcuno riesaminasse quelle fonti storiche ....gia in altri topic avevo chiesto delucidazioni sulla presenza punica in sardegna... ma le risposte mi son sempre parse confuse..

    la confusione non era in chi mi dava le risposte..ma il fatto che un esame critico delle fonti storiche che attestano la presenza punica in sardegna non è mai stata compiuta... quindi è davvero manna dal cielo..e se mai gli autori di quel pdf dovessero leggere qualche volta questo forum..gli porgo...i miei più vivi complimenti. :salute:

    qualche piccola considerazione:

    anzitutto fanno bene a preferire Giustino ad Orosio...come giustamente osservano: A questo punto ci chiediamo come possa risultare verosimile la decisione da parte della Strategia Cartaginese di scegliere per il comando della spedizione in Sardegna un condottiero, come Mazeo, che aveva combattuto "a lungo infelicemente in Sicilia". Tale scelta, conoscendo la determinatezza e l'intransigenza dei Cartaginesi, per noi è fortemente inattendibile.

    anche perchè in genere i Generali cartaginesi se sconfitti, venivano crocifissi. Non c'era pietà per i perdenti ed esisteva una apposita magistratura creata proprio per valutare il comportamento dei generali.

    a Me il parallello che tracciano tra Imilcone e Malco, convince parecchio. E mi son chiesto come sia possibile respingerlo. Non ho mai letto Polibio ne tantomeno Giustino che per me sarebbe irreperibile... ma i testi sonon riportati e una ipotesi l'aprono
    ma su questo punto dovrebbero essere i linguisti a dire la loro..sopratutto per l'accostamento Malco-Imilcone..noi possiamo soltanto ragionare col buonsenso.

    altrove avevo letto che il nome "Malco" non compare da nessun altra parte...il che è strano...

    un punto forse debole di questa teoria , è che il primo approdo punico in Sardegna se ho ben capito dovrebbe esser stato Sulci..la quale sorge non molto distante da MonteSirai, dove si svolse la famosa battaglia...

    a quel che so io.... Sulci era densamente abitata dai Nuragici (leo non me ne voglia)... c'è una densità spettacolare di Nuraghi e villaggi...e anche un pozzo sacro......

    qualcuno dice che furono proprio Nora e Sulci ad opporsi alla prima spedizione punica di Malco sconfiggendola ma che poi....furono esse stesse sconfitte quando i Punici si allearono con Tharros e Kalaris...non so però su quali basi lo dicano
    http://www.isolasarda.com/nora-storia.htm

    ma se fosse vero forse, si potrebbe pensare che la presenza Punica in Sardegna (a Karalis e Tharros), è antecedente a quella attestata a Monte Sirai.....

    sul trattato Romano-Punico hanno ugualmente ragione a sospettare che quello del 509 A.c. sia stato integrato con passi di trattati posteriori..perchè come giustamente osservano...i Romani all'inizio della loro espansione in Italia non navigavano...

    non ha senso disciplinare l'attracco di navi romane in africa o Sardegna....ma qui forse si può obiettare...che il nome Romani si riferiva a quello dei loro alleati....ma a questo punto non saprei dire chi fossero costoro...

    altro aspetto da non sottovalutare...è tutta questa smania di possedere la Sardegna da parte dei Punici che traspare nelle fonti. A me pare eccessiva. Ci dobbiamo chiedere infatti..e non mi pare sia dimostrato se le miniere sarde di argento fossero sruttate dai punici.....e se lo fossero state...come mai preferirono quelle sarde....gia dal 509...A.c. a quelle Iberiche...dove pure avevano degli avamposti...ma che furno sfruttate solo da Amilcare Barca, nel 260 A.c.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    Mi scrive il sig. ROLANDO BERRETTA, precisando che egli si chiama appunto BERRETTA e non BERETTA. MI invia anche un file, ricordandomi di comunicare a DEDALO(?) che MALKO non fu ucciso. ma questo lo sapevamo già... forse è un errore di scrittura di DEDALO.

    Ecco il testo di SOLINO... in latino. Elimino la parte non inerente la storia di Malko in Sardinia.

    <<HISTORIARUM PHILIPPICARUM IN EPITOMEN REDACTI A M. IUNIANO IUSTINO
    LIBER XVIII
    --------

    (parte che interessa direttamente la Storia Sarda )

    VII. Itaque adversis tanto scelere numinibus, cum in Sicilia diu feliciter dimicassent, translato in Sardiniam bello amissa maiore exercitus parte gravi proelio victi sunt; 2 propter quod ducem suum Malchum, cuius auspiciis et Siciliae partem domuerant et adversus Afros magnas res gesserant, cum parte exercitus, quae superfuerat, exulare iusserunt. 3 Quam rem aegre ferentes milites legatos Karthaginem mittunt, qui reditum primo veniamque infelicis militiae petant, tum denuntient, quod precibus nequeant, armis se consecuturos. 4 Cum et preces et minae legatorum spretae essent, interiectis diebus conscensis navibus armati ad urbem veniunt, 5 ubi deos hominesque testati, non se expugnatum, sed reciperatum patriam venire, ostensurosque civibus suis non virtutem sibi priore bello, 6 sed fortunam defuisse, prohibitis commeatibus obsessaque urbe in summam desperationem Karthaginienses adduxerunt. 7 Interea Karthalo, Malchi exulum ducis filius, cum praeter castra patris a Tyro, quo decimam Herculis ferre ex praeda Siciliensi, quam pater eius ceperat, a Karthaginiensibus missus fuerat, reverteretur arcessitusque a patre esset, prius se publicae religionis officia executurum quam privatae pietatis respondit. 8 Quam rem etsi indigne ferret pater, non tamen vim adferre religioni ausus est. 9 Interiectis deinde diebus Karthalo petito commeatu a populo cum reversus ad patrem esset ornatusque purpura et infulis sacerdotii omnium se oculis ingereret, tum in secretum abducto pater ait: 10 Æaususne es, nefandissimum caput, ista purpura et auro ornatus in conspectum tot miserorum civium venire et maesta ac lugentia castra circumfluentibus quietae felicitatis insignibus velut exultabundus intrare? Nusquamne te aliis iactare potuisti? 11 Nullus locus aptior quam sordes patris et exilii infelicis aerumnae fuerunt? 12 Quid, quod paulo ante vocatus, non dico patrem, ducem certe civium tuorum superbe sprevisti? 13 Quid tu in purpura ista coronisque aliud quam victoriarum mearum titulos geris? 14 Quoniam igitur tu in patre nihil nisi exulis nomen agnoscis, ego quoque imperatorem me magis quam patrem iudicabo statuamque in te exemplum, ne quis posthac infelicibus miseriis patris inludatØ. 15 Atque ita eum cum ornatu suo in altissimam crucem in conspectu urbis suffigi iussit. 16 Post paucos deinde dies Karthaginem capit evocatoque populo ad contionem exilii iniuriam queritur, belli necessitatem excusat, contentumque victoria sua punitis auctoribus miserorum civium iniuriosi exilii omnibus se veniam dare dicit. 17 Atque ita decem senatoribus interfectis urbem legibus suis reddidit. 18 Nec multo post ipse adfectati regni accusatus duplicis, et in filio et in patria, parricidii poenas dedit. 19 Huic Mago imperator successit, cuius industria et opes Karthaginiensium et imperii fines et bellicae gloriae laudes creverunt.


    LIBER XIX
    I. Mago, Karthaginiensium imperator, cum primus omnium ordinata disciplina militari imperium Poenorum condidisset viresque civitatis non minus bellandi arte quam virtute firmasset, diem fungitur relictis duobus filiis, Asdrubale et Hamilcare, 2 qui per vestigia paternae virtutis decurrentes sicuti generi, ita et magnitudini patris sucesserunt. 3 His ducibus Sardiniae bellum inlatum; adversus Afros quoque vectigal pro solo urbis multorum annorum repetentes dimicatum. 4 Sed Afrorum sicuti causa iustior, ita et fortuna superior fuit, 5 bellumque cum his solutione pecuniae, non armis finitum. 6 In Sardinia quoque Asdrubal graviter vulneratus imperio Hamilcari fratri tradito interiit, 7 cuius mortem cum luctus civitatis, tum et dictaturae undecim et triumphi quattuor insignem fecere. 8 Hostibus quoque crevere animi, veluti cum duce vires Poenorum cecidissent. 9 Itaque Siciliae populis propter adsiduas Karthaginiensium iniurias ad Leonidam fratrem regis Spartanorum, concurrentibus grave bellum natum, in quo et diu et varia victoria fuit proeliatum. 10 Dum haec aguntur, legati a Dario, Persarum rege, Karthaginem venerunt adferentes edictum, quo Poeni humanas hostias immolare et canina vesci prohibebantur; 11 mortuorum quoque corpora cremare potius quam terra obruere a rege iubebantur; 12 petentes simul auxilia adversus Graeciam, qui inlaturus bellum Darius erat. 13 Sed Karthaginienses auxilia negantes propter adsidua finitimorum bella ceteris, ne per omnia contumaces viderentur, cupide paruere.
    II. Interea Hamilcar bello Siciliensi interficitur relictis tribus filiis, Himilcone, Hannone, Gisgone. 2 Asdrubali quoque par numerus filiorum fuit, Hannibal, Asdrubal et Sapho. 3 Per hos res Karthaginiensium ea tempestate regebantur. 4 Itaque et Mauris bellum inlatum et adversus Numidas pugnatum et Afri conpulsi stipendium urbis conditae Karthaginiensibus remittere. 5 Dein, cum familia tanta imperatorum gravis liberae civitati esset omniaque ipsi agerent simul et iudicarent, centum ex numero senatorum iudices deliguntur, 6 qui reversis a bello ducibus rationem rerum gestarum exigerent, ut hoc metu ita in bello imperia cogitarent, ut domi iudicia legesque respicerent. 7 In Sicilia in locum Hamilcaris imperator Himilco succedit, qui cum navali terristrique bello secunda proelia fecisset multasque civitates cepisset, repente pestilentis sideris vi exercitum amisit. 8 Quae res cum nuntiata Karthagine esset, maesta civitas fuit; omnia ululatibus non secus ac si urbs ipsa capta esset personabant, 9 clausae privatae domus, clausa deorum templa, intermissa omnia sacra, omnia privata officia damnata. 10 Cuncti deinde ad portum congregantur egredientesque paucos e navibus, qui cladi superfuerant, de suis percontantur. 11 Vt vero dubia antea spe et suspenso metu, incerta orbitatis expectatione casus suorum miseris eluxit, tunc toto litore plangentium gemitus, tunc infelicium matrum ululatus et flebiles querelae audiebantur.
    III. Inter haec procedit inops navi sua imperator sordida servilique tunica discinctus, ad cuius conspectum plangentium agmina iunguntur. 2 Ipse quoque manus ad caelum tendens nunc sortem suam, nunc publicam fortunam deflet; 3 nunc deos accusat, qui tanta belli decora et tot ornamenta victoriarum, quae ipsi dederant, abstulerint; qui captis tot urbibus totiensque hostibus terrestri navalique proelio victis exercitum victorem non bello, sed peste deleverint. 4 Deferre se tamen civibus suis non modica solacia, quod malis eorum hostes gaudere, non gloriari possint; 5 quippe cum neque eos, qui mortui sunt, a se occisos, neque eos, qui reversi sunt, a se fugatos possint dicere, 6 praedam, quam relictis a se castris abstulerint, non esse talem, quam velut spolium victi hostis ostentent, sed quam possessione vacua fortuitis dominorum mortibus sicuti caduca occuparint. 7 Quod ad hostes pertinet, victores se recessisse; quod ad pestem, victos. 8 Nihil tamen se gravius ferre, quam quod inter fortissimos viros mori non potuerit servatusque sit non ad vitae iucunditatem, sed ad ludibrium calamitatis. 9 Quamquam ubi miseras copiarum reliquias Karthaginem reduxerit, se quoque secuturum commilitones suos ostensurumque patriae 10 non ideo se in eam diem vixisse, quoniam vellet vivere, sed ne hos, quibus nefanda lues pepercerat, inter hostium exercitus relictos morte sua proderet. 11 Tali vociferatione per urbem ingressus, ut ad limina domus suae venit, prosecutam multitudinem velut 12 postremo adloquio dimisit obseratisque foribus ac nemine ad se, ne filiis quidem, admissis mortem sibi conscivit.
    Credo che qui TUTTI conosciamo perfettamente il LATINO... o no? :rolleyes:
    SHAR :devil:
    PS: X dedalo. Il sig. BERRETTA non può iscriversi al forum(?) mi prega di dirti che se vuoi lo puoi contattare...personalmente...
     
    .
  8. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    forse c'è stato un malinteso....... ^_^ ^_^

    mi son riletto il mio post......e sopra ho scritto che...... i Generali Cartaginesi se sconfitti venivano crocefissi......il che è vero nella generalità dei casi.... era una regola cartaginese

    ..... immaginate quale pressione dovevano sopportare quegli uomini...che venivano spediti oltremare in terra straniera.... lontani da Cartagine... con la preoccupazione di nemici come i greci o i romani... per di più al comando di mercenari prezzolati.....e la consapevolezza che in caso di sconfitta..la Patria non sarebbe stata comprensiva più di tanto.... non era un mestiere facile...! :D

    ma non ho mai scritto che Malco venne crocefisso, il che forse può spiegarsi, col fatto che Malco/Imilcone ottenne qualche vittoria in Sicilia.

    data questa "severità" dopo aver perso una campagna in Sardegna..pur parzialmente vincendola in Sicilia...i cartaginesi non lo hanno condannato amorte..ma neppure gli han rinnovato la fiducia........destituendolo dal comando.

    un altro caso di Generale sconfitto nella guerra, ma mai nelle battaglie tanto da ricevere l'onore delle armi da parte dei romani, e il permesso di attraversare la sicilia ormai.......... romana..............con un esercito cartaginese in armi fu quello del padre di Annibale: Amilcare Barca

    Grazie Shar
    rinnovo i miei complimenti al Sig Berretta per l'intelligente ricerca. Mi auguro davvero che possa esser pubblicata, divulgata e sopratutto dibattuta...come si deve....
    ...vedremo di aprofittarne della disponibilità del gentile signore appena si potrà...e sopratutto se mi dovesse venire in testa qualche idea...! :D
    quanto al latino.....diciamo che è arruginito....

    :salute: :salute: :salute:
     
    .
  9. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    ritorno sulla questione e spero che il Signor Berretta mi legga.

    riflettendo un po ho fatto qualche collegamento tra il trattato del 509 A.c che escludeva ai "romani" senza navi, la Sardegna e i Punici.

    stiamo trascurando alcune cose forse.

    intorno a quella data, ci fu è vero la pesante sconfitta di Cartagine ad Imera. Ma vi fu anche un altra importantissima battaglia, quella di Alalia.

    é passato un po di tempo da quando ho letto, e siccome in queso iperiodo ho la memoria corta, chiedo scusa al sign. Berretta se aveva preso in considerazione questo parallelo. se fosse così sappia che non lo ricordo...ne ho il tempo per rivedermi il pdf.

    ad ogni modo quella battaglia per la sardegna fu fondamentale. Noi però non la possiamo capire granchè, perchè oltre alle 3 potenze ufficiali del tempo: Focesi, Etruschi, Punici, ve ne era una quarta rimasta sempre nello sfondo: Tartesso

    in Erodoto I, 163 si legge che i focesi: furono loro a scoprire l'Adriatico, la Tirrenia, l'Iberia, la Regione di Tartesso (....come se fossero regioni distinte..) Giunti a Tartesso strinsero amicizia con il re locale, che si chiamava Argantonio e che fu signore di Tartesso per ottanta anni, vivendo in tutto per 120 anni. I Focesi divennero così amici suoi che egli li invitò prima ad abbandonare la Ionia e a stabilirsi nel suo paese, ovunque volessero; in seguito, non essendo riuscito a convincerli e avendo saputo com'era cresciuta la potenza dei Medi, regalò denaro ai Focesi perché potessero munire di fortificazioni la loro città; e il regalo fu molto generoso, tanto è vero che il perimetro delle mura di Focea si sviluppa per non pochi stadi; ed esse sono tutte costituite da grandi blocchi di pietra ben connessi tra loro.

    come dicevo, secondo me non possiamo capire quella battaglia, perchè non sappiamo dove fosse e cosa fosse Tartesso.

    Una città fondata da un "tartessiano" stava in sardegna ed era Nora, da Norace nipote di Gerione mitico re di Tartesso.
    dopo la battaglia di Alalia vengono distrutte Mainake ed Hemeroskopeion in Iberia, città focesi ma in qualche modo legate a Tartesso, che secondo Avieno era Cadice.

    La Sardegna e quindi Nora, vengono intregate nella sfera d'influenza Cartaginese. Questo poteva avvenire secondo me, solo se la Sardegna in effetti avesse preso parte alla disputa in qualche modo. il che è rpobabile visto che lo scontro si svolse nel mare sardonio.

    Con le loro navi credo di no, non sono menzionate e non riesco a capire se navigassero ancora oppure no. Presumo di no, forse vi fu un aiuto logistico prestato da tartesso ai focesi, come sembra essere la natura del rapporto tra Argantonio che da soldi a focea per le loro mura.

    Per cosa glieli diede quei soldi? forse perchè i focesi attaccavano Etruschi e punici difendendo Tartesso.
    probabilmente la Sardegna, e Nora eran viste come una parte integrante di Tartesso.

    Le fonti per di più riportano il trattato del 509 tra "romani" e cartaginesi con il quale si annette la Sardegna a Cartagine. e si fa divieto a Roma (che non aveva navi...in quel periodo !!!!) di non approdare in Sardegna.

    quindi probabilmente quello fu in realtà un trattato tra etruschi e cartaginesi. Con la sconfitta degli etruschi, i romani subentrarono ad essi come parte in causa del trattato. è normale, il vincitore prende il posto dello sconfitto anche nei rapporti giuridici. quindi più tardi lo si definì un trattato tra Roma e Cartagine.

    Cartagine in altri termini, rivendicava un antico obbligo assunto dagli Etruschi, quando vantava diritti sulla sardegna, e i romani che gia di natura non erano inclini a sottomettersi, non lo fecero sopratutto stavolta, per osservare un trattato sancito da altri e da un nemico sconfitto.

    Il punto però di quanto sto dicendo..è che in qualche modo la Sardegna ha a che fare con Tartesso...

    muore Argantonio, il trono è vacante, pertanto i focesi son senza alleati, riportano la vittoria cadmea e devono andare via. A questo punto senza difesa navale Tartesso, priva di re viene smantellata dai Punici, e forse anche dagli Etruschi che occupano la Corsica.

    forse quindi il trattato polibiano, fatto da Tarquinio il superbo (un etrusco...) del 509 A.c. coincide con le lamine di Pyrgi
    http://it.wikipedia.org/wiki/Lamine_di_Pyrgi

    Leo cosa ne pensi di quanto ho scritto? può funzionare?
    non so come contattare il sign Berretta
    ciao a tutti
    :salute:
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

    Group
    Administrator
    Posts
    6,652

    Status
    Offline
    Leo cosa ne pensi di quanto ho scritto? può funzionare?
    non so come contattare il sign Berretta
    ciao a tutti


    Ma ceeerttoooo cher può funzionare! basta che ci mettiamo d'accordo sul dove situare TRSS.... non per dare ragione all'amico Sergio F. ma Argantonio pare potesse essere anche re di... TRSS in sardinia!
    Effettivamente TRSS, citata nella PRIMA RIGA della stele di Nora, può indicare sia TaRTeSSo, sia TaRRoS, ma anche TIro (TSuR), TiRSo, TuRSa.... A me sta a cuore la versione della SCONFITTA dei cartaginesi di MALKO (MKL) nella piana di URas nel 540 a.C. a opera di una colaizione di città SHARDANA capeggiate da TaRRoS... Quanto a erodoto, che pur avevva viaggiato tanto, non sapeva nè di TaRTeSSo iberica nè di TaRRoS sarda... quanto alle millantate scoperte geografiche dei Focesi... questi ultimi solevano SEGUIRE LE ROTTE DEI PUNICI e scoprire le rotte da essi conosciute da sempre...
    SHAR :devil:
     
    .
  11. dedalonur9
     
    .

    User deleted


    probabilmente più che Tharros a capeggiare la battaglia terrestre di monte Sirai furono Nora e Sulki.
    la battaglia non a caso avvenne in quella zona.
    Noi in effetti dello status giuridico della Sardegna ante 500 A.c. non sappiamo nulla. è questo che ci frega.

    Da notare poi che erodoto dice che i focesi furono i primi a esplorare l'adriatico (mare cronio), la regione tirrenia (Italia), l'Iberia e la regione di tartesso.

    gia nel suo esordio, mette in relazione focesi e tartesso.
    poi prima di descrivere l'esito della battaglia, spiega come se ne costituisse un antefatto, la natura dei rapporti tra Focesi e tartesso e parla di "amicizia" .

    Argantonio quindi diede terre e denari ai Focesi. queste terre quali sono?

    1) Massalia
    2) le due città dell'Iberia
    3) una città corsa, Alalia.

    bisogna ricordare forse, che secondo un autore latino (mi pare Servio, furono dei corsi a fondare una città etrusca)

    qui s'innesca il problema della natura dei rapporti tra Sardi ed Etruschi. Senz'altro ci furono rapporti di natura commerciale ma ame sembra che ci fosse anche un rapporto religioso di natura particolare. Non si spieghrebbe altrimenti tutta la quantità di Asko fabbricati in Etruria come forse altri titpi di usi, trasferti dalla sardegna all'etruria.

    Argantonio quindi da dei soldi ai focesi affinchè possano munire di mura imponenti Focea.
    cosa si può dedurre da questo gesto?
    1) la natura di reciproca e mutua protezione tra Tartesso e Focea. Argantonio sembra dire, ai focesi, <rimanete qui, noi vi aiuteremo a difendere la vostra patria>.
    Le cose poi andarono come andarono, Focea cadde, e i focesi trovarono rifugio nei territori di Tartesso.
    2) qual'era la contropartita che i focesi dovevano alla generosità di Argantonio?
    forse ce lo spiega lo stesso Erodoto. Praticare la pirateria contro Punici ed Etruschi. le altre 2 potenze che navigavano in quel settore di mare.

    e qui nacqua il casus belli. La spiegazione della battaglia di Erodoto falsa un po quel che avvenne. Non è un caso che si dice sempre che la battaglia di Alalia fu sostenuta tra Punici ed Etruschi da una parte, e i Focesi da soli, dall'altra.

    in realtà basterebbe leggere tra le righe Erodoto per capire che i focesi in numero troppo esiguo, erano appoggiati da altri.
    La posta in gioco era naturalemte il controllo delle rotte marittime, e la prima cosa a cui pensarono i vincitori fu quella di acapparrarsi le isole che potevano controllare quelle rotte. Sardegna e Corsica.

    c'è da notare infine, che a quanto pare i punici, forse ligi al trattato di Pyrgi (cioè quello di polibio) non misero mai piede in Corsica.

    quali considerazioni si possono ancora fare?

     
    .
10 replies since 2/7/2008, 22:52   1764 views
  Share  
.