La Lingua dei Sardi - Mario Ligia

...avete letto il libro?

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  1. entuestu
     
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    Questa non l'avevo ancora sentita, ma un pò me l'aspettavo, perché mi sembra quasi impossibile che a quei tempi popoli di lingua, e diciamo di etnia diversa, potessero agire quasi con un disegno comune. Altra cosa è se invece che fossero tutti imparentati fra loro. E poi, si sa, anche i parenti fra loro a volte si scornano, per un'eredità, per una lacana non accettata da entrambe le parti etc etc.

    Salude e trigu
     
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    STUDIOSO DEI POPOLI DEL MARE

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    CITAZIONE (LessàAlessandro @ 15/10/2008, 01:04)
    perchè io ricordo un passo di qualche libro in cui si diceva che gli achei erano terrorizzati dal ritorno degli eraclidi, con cui avevano anche in comune la lingua? :rolleyes: :) ;)


    :salute:

    Naturlamente un LIBRO A ....C ASO! :rolleyes:
    <<dobbiamo anche valutare la somiglianza (pare anche genetica) dei sardi con gli antichi Iberi. Un ceppo di quest'ultimi è rappresentato dai liguri. Mi è capitato di leggere alcune parole dell'antico Liguro, e ho trovato una strana assonanza. per non dire del basco...>>
    E' sfuggito ai più il fatto che il LIGURE somiglia in modo curioso al MARMILLESE e al PORTOGHESE.... sia come vocaboli che come pronuncia. :o:
    SHAR :devil:
     
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  3. Ithokor
     
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    Anche nel ligure c'è una sovrabbondanza di vocali "U", sarà un caso?
    Vorrei anche consigliare, dato che l'ho riscontrato in numerose pubblicazioni, che quando si cerca di interpretare un toponimo sardo (una bidda ad esempio) bisognerebbe fare questa operazione partendo dal nome in lingua sarda e possibilmente risalire al nome della stessa nel medioevo attraverso i Kondaghes!
    Ad esempio: se uno cerca di interpretare il toponimo del paese di Bonnanaro (in italiano) farà bene prima di tutto a verificare quello odierno in lingua sarda: "Bunnanaru/Unnanaru" e da li, attraverso i Kondaghes, a quello medievale: "Gunnanor". Ecco quest'ultimo è il toponimo dal quale partire con la ricerca interpretativa del toponimo! Altrimenti se si cerca di attribuire interpretazioni al toponimo in italiano (Bonnanaro) non si fà un buon lavoro!
     
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  4. entuestu
     
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    In linea di principio quanto da te detto é giusto.
    Però, secondo me, non é sempre così. Dipende dal tipo di documento e da chi l'ha scritto. Ho notato, soprattutto nei libri dell'Ottocento, ma ora non ho un esempio pratico sotto mano, che spesso i nomi sardi vengono letteralmente storpiati da scrittori continentali utilizzando l'alfabeto e le pronunce della loro lingua madre, quale essa sia o, addirittura in base alle proprie convinzioni interpretative. Da quest'ultimo punto di vista mi hanno sempre colpito certe trascrizioni dell'abate V. Angius (che pure era sardo) il quale definiva il Flumendosa semplicemente come Dosa, secondo una sua personale interpretazione. A me risulta che in zona nessuno si sogna di eliminare la parola Flumen perchè ridondante, e se proprio la volessimo eliminare perchè Dosa e non invece Osa (Flumene de Osa)?? Senza contare che in ogni periodo c'é stato un cosciente tentativo di normalizzare la toponomastica sarda alla lingua dominante del momento. Solo così si spiegano Iglesias, Lasplassas, Olmedo, Pimentel, Posada etc in periodo spagnolo, Barisardo, Alà dei Sardi, Pratosardo etc in periodo italiano.
    Io dico che bisogna prendere con le pinze anche i termini scritti ab antiquo, perché spesso scritti da semianalfabeti o da gente che non conosceva il sardo. Siamo sicuri ad esempio che i redattori dei condaghes fossero sardi, o almeno una parte di loro lo fosse? Non sono assolutamente esperto della faccenda ma ho sentito dire che questi monaci erano quasi sempre forestieri (vittorini, benedettini, vallombrosani etc etc).

    Salude e trigu

    PS = Sono dell'idea che bisognerebbe costituire un comitato a respiro regionale per restituire alla toponomastica sarda i nomi originali dei luoghi:
    Alghero= L'Alguer/S'alighera
    Olmedo= S'ulimedu
    Alà dei Sardi= Alà
    Barisardo= Barì
    Posada= Pasada
    San Teodoro= Oviddé
    Pimentel= Pramanteddu
    Lasplassas= Ispraccias
    etc etc
     
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  5. Ithokor
     
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    I Kondaghes sono la fonte scritta sarda più antica in assoluto! I toponimi presenti sono i nomi dei villaggi sardi nella loro grafia medievale. Gli errori di trascrizione (influssi italici e ispanici) sono facilmente riconoscibili!
    Es. pratico: Toponimo "Salvenero" (villaggio estinto nei pressi di Ploaghe), Nei Kondaghes viene riportato con varie grafie ma è possibile risalire al toponimo originario anche confrontandolo con altri: "Salvennor" (si riconoscono facilmente i radicali prelatini) che sarebbe la grafia più antica conosciuta. Dopo questa non ci è possibile risalire ad altre grafie!! Per questo i Kondaghes sono così preziosi.
    Altro esempio: "Cargeghe", attuale in italiano; in sardo: "Carzeghe", il quale discende da quello riportato nei Kondaghes: "Carieke", presenza dei radicali prelatini: "kar" ed "ek-e".
    Spero di essere stato più chiaro! :-)
     
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  6. dedalonur9
     
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    caspita Ithokor, dei Kondaghes ci hai parlato troppo poco! :angry: :lol: ....quoto tutto anche sul Ligure, la -U finale è esattamente l'elemento che colpì anche me,

    riporto da Vikipedia

    CITAZIONE
    Scritture preindoeuropee illeggibili e non traducibili sono state comunemente ritrovate, nella loro zona d'influenza culturale, risalenti al I millennio a.C. in cuneiforme verticale ( :o: ), ma la prima scrittura leggibile di cui si ha traccia è un'epigrafe che appare incisa su un menhir con testa umana risalente al VII secolo a.C. ritrovata nell'entroterra del genovesato. La parola rappresentata è Mezunemusu (mezu centrale e nemusu santuario), e probabilmente era un monolito attorno al quale si riunivano gli sciamani (o druidi) in mezzo ad un bosco sacro, e ciò come noto era un rituale comune tra le popolazioni celtiche.

    Molto poco è conosciuto ed è rimasto della loro lingua se non la toponomastica, l'onomastica, qualche rara iscrizione rupestre e le testimonianze o racconti dei Latini; i reperti pervenutici comunque dimostrano una sorprendente affinità con la lingua Celta che dimostra uno scambio culturale tra le due civilizzazioni, anche se non chiarisce in quale direzione.

    Il nome del più antico e principale pagu Ligure, cioè Genova, presenta abbastanza chiaramente la radice del nome *genu- (comune a Genava o Ginevra) col significato di mascella, bocca per la conformazione idrogeologica del suo primo sito di urbanizzazione in un'ansa particolarmente arcuata nei pressi della foce di un fiume, radice che è identica a quella della lingua Celtica Goidelica insulare, fatto che assieme ad altre evidenze di affinità al Celtiberico rivela la natura Protoceltica e forse Protoindoeuropea (che poi corrisponde alla cultura Halstattiana) della lingua Ligure.

    Questa origine è, comunque, riferita al nome, contenente la radice *genu- , dai Romani fu invece dato, alla città di Genova, in lingua latina il nome ianua. Il nome attuale della città in dialetto genovese è Zena, in cui la zeta trascrive una s dolce, esito di una palatalizzazione del termine antico.

    Rimangono noti i loro caratteristici nomi personali che riprendevano dagli animali, forse per i tratti personali o le inclinazioni familiari, come ad esempio Arthu l'orso, Brennu il corvo, Moccu il cinghiale, Cicnu il cigno o Hirpu il lupo.

    L'etimologia di alcune parole moderne può venir fatta risalire, più o meno a fatica, alla sua radice Ligure, come il fiume Po che era da questi denominato Bodincu, come ricorda Plinio Ligurum quidem lingua amnem hunc Bodincum vocari, e marcando la pronuncia della prima sillaba (Bo'-dincu) si arguisce come poi si sia evoluto perdendo per brevità le altre sillabe. Similmente risaliamo all'etimologia di Appennino dalla parola ligure Penn che significa alto monte secondo en.wiki è una parola celtica[senza fonte] (la lingua ligure e' protoceltica per cui e' normale che qualche vocabolo si ritrovi anche in celtico). Lo strumento principale in agricoltura era il ligure Vangas rimasto pressoché invariato nella lingua odierna. Altro vocabolo che ritroviamo è l'italiano cavolo che veniva chiamato in Ligure Berza o Verza.

    Aggiungo però a quanto scritto sopra che nonostatnte la somiglianza tra Ligure e Celto, (emblematico è il termine Brenno) i Liguri potrebbero essere null'altro che un isola linguistica iberica. Retaggio di un epoca nella quale gli iberici si espansero dalla spagna anche nel sude della francia sino alla Liguria, per poi rimaere isolati allorchè i Celti occuparono la Gallia. I popoli Celtiberi dimostrerebbero questa tesi che lessi altrove.

    Ithokor il toponimo Maimone com'è riportato nei Kondaghes? esiste?
     
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  7. entuestu
     
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    I Kondaghes sono la fonte scritta sarda più antica in assoluto!

    Non si discute

    I toponimi presenti sono i nomi dei villaggi sardi nella loro grafia medievale.

    Una cosa é la grafia ed un'altra la pronuncia. Questo lo vediamo già nel sardo, dove esistono anche oggi notevoli differenze geografiche, magari scrivendolo allo stesso modo.

    Gli errori di trascrizione (influssi italici e ispanici) sono facilmente riconoscibili!


    Io voglio sperare che sia così, ma mi pare che a volte non é così. Mi vengono in mente i cognomi. Ad esempio Sechi e Falchi come si scrivevano in origine? La grafia spagnola ce li ha tramandati come Sequi e Falqui, che si leggevano allo stesso modo ma si scrivevano in modo diverso, con il risultato che oggi Sequi e Falqui si leggono all'italiana (compresa la U) e sono diventati due cognomi diversi di cui pochi si ricordano l'origine. E che dire di Maxia, Montixi, Lixi etc (grafia catalana: chissà com'era in sardo?) diventati all'italiana Mascia, Montisci, lisci etc. Anche in questo caso la SC non si pronuncia mica come la X. Sta addirittura succedendo che Mascia qualcuno lo pronuncia con l'accento sulla prima A, snaturando totalmente il cognome.

    Io non discuto che i Kondaghes sono preziosi, ma dubito della loro totale attendibilità. Persino la parola KONDAGHE mi lascia perplesso. A me risulta che i sardi KONTANA, TENENE CONTU, e quindi mi sarei aspettato KONTAGHE e non KONDAGHE.

    Salude e trigu



     
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  8. Ithokor
     
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    Si scrivevano come tutt'ora -e si è sempre pronunciato- si pronunciano in lingua sarda: Seke e Falke!
    Poi i catalani ci misero del loro: Sequi (leggi Seki) e Falqui (leggi Falki).
    In fine vennero riportati nelle grafie attuali: Sechi e Falchi.
    Fidati. :) Ho passato anni della mia vita leggende ( a parte i Kondaghes) moltissimi
    Quinque Liber dal 1500 al 1900!
    CITAZIONE (entuestu @ 16/10/2008, 15:45)
    I Kondaghes sono la fonte scritta sarda più antica in assoluto!

    Non si discute

    I toponimi presenti sono i nomi dei villaggi sardi nella loro grafia medievale.

    Una cosa é la grafia ed un'altra la pronuncia. Questo lo vediamo già nel sardo, dove esistono anche oggi notevoli differenze geografiche, magari scrivendolo allo stesso modo.

    Gli errori di trascrizione (influssi italici e ispanici) sono facilmente riconoscibili!


    Io voglio sperare che sia così, ma mi pare che a volte non é così. Mi vengono in mente i cognomi. Ad esempio Sechi e Falchi come si scrivevano in origine? La grafia spagnola ce li ha tramandati come Sequi e Falqui, che si leggevano allo stesso modo ma si scrivevano in modo diverso, con il risultato che oggi Sequi e Falqui si leggono all'italiana (compresa la U) e sono diventati due cognomi diversi di cui pochi si ricordano l'origine. E che dire di Maxia, Montixi, Lixi etc (grafia catalana: chissà com'era in sardo?) diventati all'italiana Mascia, Montisci, lisci etc. Anche in questo caso la SC non si pronuncia mica come la X. Sta addirittura succedendo che Mascia qualcuno lo pronuncia con l'accento sulla prima A, snaturando totalmente il cognome.

    Io non discuto che i Kondaghes sono preziosi, ma dubito della loro totale attendibilità. Persino la parola KONDAGHE mi lascia perplesso. A me risulta che i sardi KONTANA, TENENE CONTU, e quindi mi sarei aspettato KONTAGHE e non KONDAGHE.

    Salude e trigu



    Se la memoria nn mi inganna il Toponimo maimone nn è presente nei Kondaghes.
    Sò che attualmente è presente in alcune località (lula e Cargeghe) come: Mamone!
    Ricordo che tempo fa lessi che numerosi ebrei -prima della cacciata- di Sassari e Alghero
    portavano il nome di Maimone o Maimon.
    Le possibili connessioni credo siano da ricercare in una comune origine (per i sardi Maimone
    era una divinità del culto delle acque).
     
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  9. stramaioni
     
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    Siccome i greci, così come definiti da Shard in Sardegna non hanno mai attechito storicamente, non resta che pensare che così come il sardo ha ricevuto in eredità determinati termini dai Shardana, allo stesso modo il Greco li ha ricevuti dagli Achei (mi rifiuto di dire Micenei) e forse anche dagli stessi Shardana e altri PdM.

    Riprendo per un attimo il probabile scambio linguistico culturale tra la civilta' egea e quella sarda per aggiungere che dalle mie parti gli abitanti del campiDANo vengono volgarmente chiamati sara' un caso "b-ACHEI". Non per disprezzo come molti sostengono, e non conoscono neppure il significato , ma a parer mio per indicare l origine geografica delle persone che abitano quella determinata zona della sardegna.
    Mi domandavo se il chiamare le persone che abitano una certa zona dell isola BACHEOS sarebbe da affiancare all ipotetica origine di quel popolo tanto ogetto di discussioni quale e' tutt' ora quello degli achei HYKNOS.
    Che ne pensate ?
     
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  10. entuestu
     
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    Anch'io mi sono sempre chiesto cosa significhi BACHEO. Ho provato ad intervistare qualcuno che mi ha risposto: persona che preferisce allevare vacche anziché pecore.
    Mi pare evidente che questa non é la spiegazione giusta. Intanto perché si tratta di un epiteto ingiurioso (tutte le persone che lo usano gli danno un senso oltraggioso), e poi perché, se questo fosse stato il suo vero significato, il termine sarebbe stato BACCARGIU/BACCARZU.
    Non potrebbe avere a che fare con BACCO?
    L'argomento mi ha fatto ricordare che i fonnesi, in senso offensivo, chiamano i desulesi loro confinanti, PETTANOS, ma non sanno neppure loro cosa significhi. i desulesi dicono che vuol dire MANGIATORI DI CARNE (vedi le poesie di Montanaru), ma si trtta di una spiegazione che non regge. Primo perchè in tal caso non vedo dove sta l'oltraggio, secondo perché in tal caso il termine sarebbe stato PETTARGIOS.

    Salude e trigu
     
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  11. dedalonur9
     
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    CITAZIONE
    Se la memoria nn mi inganna il Toponimo maimone nn è presente nei Kondaghes.
    Sò che attualmente è presente in alcune località (lula e Cargeghe) come: Mamone!

    Esiste anche una località presso monti prama dal nome di Maimone. E se ricordo bene in detta località son stati rinvenuti anche dei reperti archeologici. ma non ricordo di quale età
     
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    c'è il MODERATORE... :rolleyes:
    per me va bene...
    LEO
     
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  13. dedalonur9
     
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    scusa leo ma il moderatore di linguia e scrittura non c'è..cmq adesso creo il topic...in religione
     
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    OOOPSS! NON c'è il MODERATORE... :o: :( ...
     
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  15. nugors
     
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    a orgosolo quando una persona si traveste per carnevale si dice "er vestidu a maimone"
     
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47 replies since 10/7/2008, 10:20   2991 views
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