SHARDANA I POPOLI DEL MARE (Leonardo Melis)


Replying to Bronzi di Riace

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      File Attachments    Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:
      :bomba::salute::devil::beoni::evil::serenad::viching::viching grr::vandal::bangin.gif::dev.gif::badmood:
      :adminpower.gif::clap.gif:          
  • File Attachments

    • ForumCommunity Hosting   jpg gif png zip ...

      Descr.:
      Image Hosting: host it!

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 6/1/2009, 19:51
    Quei magnifici «Bronzi di Riace» soli e abbandonati a se stessi

    INCURIA NEL MUSEO DI REGGIO CALABRIA LE STATUE SONO «PARCHEGGIATE» IN UNA SALA FREDDA E POCO ILLUMINATA

    Solo visitando il Museo di Reggio Calabria si possono ammirare gli splendidi «Tideo e Anfiarao», meglio conosciuti come «Bronzi di Riace», ritrovati nel 1972 nelle acque del mare calabrese di Riace Marina, sulla costa jonica.
    Ma dopo aver varcato l'ingresso, già si nota qualcosa che non va e che non si era ancora visto in nessun altro museo probabilmente.
    Non c'è un vigilante, una guardia giurata, qualcuno a cui chiedere informazioni. Nessuno, assolutamente nessuno. Ma come è possibile tutto questo? Più in là, solo un signore, che potrebbe essere scambiato tranquillamente per un visitatore - forse per l'assenza di una divisa che lo faccia distinguere e riconoscere come appartenente alla vigilanza - indica la biglietteria, che si trova appena lì sulla destra. Staccato il biglietto d'ingresso, una signora ti invita a prendere le scale per raggiungere il livello inferiore, dove si trovano le varie sale che custodiscono i reperti dell'arte greca e dove c'è, in particolare, la sala nella quale è possibile ammirare i «Bronzi di Riace». Cominciando a scendere, però, un orrore certamente non degno di un museo. Le pareti, già non proprio bianchissime, sono ulteriormente «ornate» da orrende scritte, in vari colori, e da alcune strane cavità, lasciate nei muri forse dopo l'estrazione di qualche scatola che stava lì a contenere qualcos'altro.
    Una cosa assurda, addirittura offensiva, se si pensa al contesto nel quale ci si trova, a pochi metri da due splendidi esemplari dell'arte greca del V secolo a.C., unici al mondo, ai quali, in altre parti d'Italia (a Firenze dopo il Restauro e al Quirinale per l'esposizione voluta da Pertini nel 1981) è stato riservato un trattamento certamente diverso. E come se non bastasse, ancora un altro problema: la notizia che l'impianto di climatizzazione non funziona bene: entrati nella sala, la temperatura si abbassa rapidamente. Forse ad agosto non sarebbe stato un problema, ma a dicembre… Una volta dentro, però, ogni problema svanisce. Davanti agli occhi comincia lo spettacolo. I «Bronzi di Riace», una delle più importanti scoperte archeologiche che l'Italia possa vantare, che ha fatto il giro del mondo e che provoca ancora forti emozioni: per la magnificenza, per la bellezza che trasuda da ogni sinuosità del corpo, da ogni ricciolo della chioma di Tideo, il guerriero più giovane, la cosiddetta «statua A», definita così per distinguerla da Anfiarao, la «statua B», affascinante anch'essa, forse per il colore del bronzo, diverso dal primo. Un elemento, questo, da addebitare magari alla sua età, perché è stata realizzata 30 anni più tardi rispetto alla prima statua. Un'ipotesi, una supposizione, visto che una guida vera e propria qui non c'è.
    E quando arrivano i turisti dall'estero? Ci sarà una voce guida che accompagna il loro percorso? Nemmeno questa, almeno non più, visto che c'era fino a 3 anni fa, quando a gestire il Museo non era la Kore s.r.l., ma un'altra società: la Nova Muse. E la sala? Questa sala arricchita da due tesori dal valore inestimabile? Vuota, spoglia e assolutamente deserta! Tornando al colore del bronzo, quello della «statua B» è diverso dall'altro semplicemente perché ad illuminare la «statua B» c'è un faro di luce che manca alla «statua A»: il faro ormai andato e non è stato sostituito. Basterebbe quanto finora raccontato per far riflettere sullo stato di conservazione, o di abbandono, dei «Bronzi di Riace», «parcheggiati» dal 1981 nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, ma purtroppo c'è dell'altro. A proteggere le due statue bronzee da possibili atti vandalici o, comunque, da visitatori troppo «curiosi», nessuna separazione vera e propria, ma solo il basamento sul quale sono stati posizionati per dare loro slancio e visibilità: una scelta questa, fatta nel 1981, quando si decise di destinare i «Bronzi di Riace» al Museo dell'ex capoluogo di regione, dopo essere stati a Firenze, nel Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana. Una scelta che, a quasi trent'anni di distanza, dopo i tanti gesti vandalici che troppe volte hanno offeso alcune delle nostre opere d'arte, forse avrebbe dovuto subire qualche correzione. Alla fine della visita certo dispiace dover distogliere lo sguardo da queste due bellezze, soprattutto se si incrocia poi un'imperfezione che contrasta con tale splendore. Sono quelle stesse orribili chiazze scure, evidenti segni di noncuranza, già viste per le scale, presenti anche qui, sulle pareti della sala: uno spettacolo davvero poco edificante a fare da cornice a quella che è stata una delle scoperte archeologiche più entusiasmanti del nostro secolo. Una scoperta che avrebbe dovuto contribuire al rilancio della Calabria, alla quale invece, la stessa regione non sembra aver riservato un trattamento degno del suo grande valore, artistico e storico.

    06/01/2009

    http://iltempo.ilsole24ore.com/spettacoli/...ti_stessi.shtml
  2. Posted 25/10/2008, 20:29
    BRONZI RIACE:TESTIMONE,METALLI IN MARE SCOPERTI DA AMERICANO

    Fu un magnate americano, George Robb, a scoprire nell'agosto del 2004 la presenza di anomalie metalliche nella zona dove, al largo della costa di Riace, 35 anni fa vennero ritrovati i Bronzi. La rivelazione è stata fatta da un sommozzatore, Franco Colosimo, che era a bordo dell'imbarcazione che effettuò le rilevazioni marittime. Colosimo è intervenuto a Cosenza alla presentazione del libro 'Facce di Bronzo' scritto dal ricercatore vibonese Giuseppe Braghò ed edito dalla 'Pellegrini' . "Nell'agosto del 2004 - ha raccontato Colosimo - il magnate americ
  3. Posted 8/10/2008, 13:21
    Agenzia del: mercoledì 8 ottobre 2008
    Fonte: AGIM

    RIACE: IL MISTERO RESISTE


    La documentata ipotesi che i “bronzi di Riace” fossero tre e non due è sostenuta da molti indizi: tra i quali la sparizione di scudi, elmi e lance dei due bronzi ufficialmente ritrovati. L’attuale Soprintendente di Pompei,Giovanni Guzzo, in un rapporto ufficiale, descrisse due elmi, mai però ritrovati. Non si esclude che ci sia stato un colossale “furto su commissione da parte di un museo americano. Da Carabinieri e Magistratura si attende ormai una parola definitiva. Ed anche il comune di Riace, depredato dai due bronzi, potrebbe dire a voce forte e chiara, la sua.


    http://www.iniziativameridionale.it/agenzia.asp?Id=7485
  4. Posted 24/9/2008, 13:27
    BRONZI DI RIACE: IN UNA FOTO PEZZO DELLO SCUDO MANCANTE

    di Massimo Lapenda
    2008-09-24 11:48

    REGGIO CALABRIA - Diventa sempre più intricata e misteriosa la vicenda del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Una fotografia, scattata il giorno del recupero delle statue, dimostrerebbe, secondo il ricercatore vibonese, Giuseppe Braghò, l'esistenza di uno scudo che però non è stato mai trovato. La fotografia amatoriale è stata esposta nel corso di una mostra svoltasi quest'estate a Riace ed organizzata dalla Pro Loco.

    Nel visionare le foto Braghò, autore di una ricerca e di un libro in cui si sostiene il furto di uno scudo e di una lancia appartenuti ai Bronzi, ha notato che dalla mano della statua cosiddetta 'Giovane' c'era un maniglione dello scudo che non è stato mai trovato. "Dalle foto - sostiene Braghò - si vede un oggetto che fuoriesce dalla mano sinistra del bronzo. E' facilmente intuibile che si tratta del maniglione dello scudo appartenuto alla statua e che non è stato mai ritrovato.

    Dopo aver visto le foto della Pro Loco di Riace, scattate al momento del recupero delle statue, mi sono recato al Museo di Reggio Calabria e tra gli oggetti esposti, trovati con i bronzi, non c'é traccia di quell'oggetto che si vede nella fotografia". Da diverso tempo Braghò, autore di due libri nei quali si sostiene il furto di oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace, sostiene anche che le statue erano tre e non due. A suffragare questa tesi, secondo il ricercatore vibonese, c'é una relazione fatta al momento del ritrovamento delle statue al largo delle acque di Riace.

    "Nella relazione - aggiunge - si fa riferimento ad un gruppo di statue. Se fossero state solamente due avrebbero sicuramente indicato il numero preciso. E sempre nella stessa relazione vengono descritte i due Bronzi e viene scritto esplicitamente che era presente uno scudo sul braccio sinistro di una delle due statue. A supportare la tesi del furto degli oggetti appartenuti ai bronzi c'é anche la testimonianza di una donna che ho raccolto ed i cui contenuti ho diffuso nel mio ultimo libro". Sulla vicenda del presunto furto di oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace è stata avviata anche una indagine compiuta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico. L'attività investigativa, nata dalle ricerca di Braghò, non ha portato, almeno per il momento, a nessun esito.

    http://www.ansa.it/opencms/ export/site/notizie/rubriche/inbreve/ visualizza_new.html_765023421.html

  5. Posted 15/7/2008, 17:57

    :bomba:

    Facce di bronzo – personaggi & figuranti a Riace



    http://www.pellegrinieditore.it/Index.html



    Il Prof. Giuseppe Braghò ha completato “Facce di bronzo – personaggi & figuranti a Riace”.

    Il volume edito da Luigi Pellegrini Editore di Cosenza

    sarà presentato alla stampa

    presso la sede della Pellegrini Editore

    giovedì 24 luglio 2008 alle ore 11

    via De Rada 67/c 87100 Cosenza

    INFO al tel. 0984. 795065
    Un credibile atto d’accusa fondato soprattutto su una considerevole quantità d’inediti e sconcertanti documenti indagati presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, che fanno risaltare senza veli l’inattendibilità di Stefano Mariottini, scopritore “ufficiale” delle statue, del Soprintendente Giuseppe Foti e di personaggi vicini ai due primi attori. Altre insospettabili figure, appartenenti alla Cultura di Stato, avrebbero per varie ragioni partecipato alla “messa in scena”. Il subacqueo romano incassò - prove alla mano - il premio di rinvenimento grazie a un espediente. Giuseppe Braghò riferisce i particolari resi dalla supertestimone (la quale ha già deposto presso il Magistrato inquirente di Locri) presente al momento del furto di scudo e lancia appartenuti ai Bronzi.

    Ancora, racconta dei rapporti intercorsi con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e con affermati giornalisti “inviati” per intervistarlo, senza tuttavia pubblicarne in seguito le dichiarazioni rilasciate: si suppone che in realtà ci fossero i Servizi dietro alcuni cronisti, “delegati” a carpire i segreti del ricercatore, il quale a ogni buon conto non ha “esposto” le riservatezze originate da due anni di personali investigazioni. L’ipotesi che qualcosa d’importante relativa ai Bronzi di Riace possa essere custodita presso un’impenetrabile residenza americana prenderebbe rilievo. Intrighi che avrebbero visto coinvolti, oltre Paul Getty e Jiri Frel, curatore del Museo di Malibu, i vertici dell’ENI di quegli anni. Il Presidente Sandro Pertini, secondo il giornalista della RAI Franco Bruno era a conoscenza della sconcertante vicenda: cosa spinse il Quirinale al silenzio? L’autore traccia il secondario ruolo della ‘ndrangheta, presunta responsabile della vendita di alcuni reperti trafugati.

    Braghò riporta, fin nei minimi dettagli, le singolari relazioni intercorse con il Consigliere culturale del Ministro e l’imbarazzo dello stesso per l’enigmatica situazione di esponenti istituzionali coinvolti – a titoli diversi – nella vicenda. Comunica, ancora, il buon esito dei preliminari d’indagine svolti dal professor Claudio Mocchegiani Carpano - direttore dello STAS - sulle famose “anomalie metalliche” presenti nelle adiacenze del ritrovamento delle due celebri statue, prospezioni caldeggiate dall’autore della dirompente inchiesta presso l’ex Ministro e preludio di prossimo scavo mirato. Lo studioso critica il “consiglio” del Consigliere di Rutelli: riferire alla Stampa la conferma dell’esistenza delle anomalie avrebbe causato il blocco delle ricerche. Perché il veto? Chi o cosa bisognava proteggere? Perché il Mibac ha eretto un muro di silenzio? Il mare di Riace restituirà altre statue scampate ai furti? Chi ha il terzo Bronzo, scomparso, per come si deduce dai documenti restituiti dall’Archivio del Museo di Reggio Calabria? Perché Stefano Mariottini si rifiuta di fornire spiegazioni? “Parlerò solo con i giudici e i Carabinieri”, afferma. Quali segreti mantiene ancora gelosamente Giuseppe Braghò? E’ lo stesso a comunicare che, per prudenza, custodisce intriganti informazioni riservate. Come si regolerà con l’intricata vicenda il neo Ministro Sandro Bondi, al quale lo studioso vibonese ha chiesto un incontro “senza veli e proibizioni”? Un autentico giallo, con reali possibilità di clamoroso epilogo.

    Vibo Valentia, 26 giugno 2008


  6. Posted 29/6/2008, 16:11
    Facce di bronzo – personaggi & figuranti a Riace

    Il volume scritto dal Prof. Giuseppe Braghò ed edito da Luigi Pellegrini, Editore di Cosenza, sarà distribuito in libreria dal prossimo 15 luglio 2008

    Un credibile atto d’accusa fondato soprattutto su una considerevole quantità d’inediti e sconcertanti documenti indagati presso l’Archivio Storico del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, che fanno risaltare senza veli l’inattendibilità di Stefano Mariottini, scopritore “ufficiale” delle statue, del Soprintendente Giuseppe Foti e di personaggi vicini ai due primi attori. Altre insospettabili figure, appartenenti alla Cultura di Stato, avrebbero per varie ragioni partecipato alla “messa in scena”.

    Il subacqueo romano incassò - prove alla mano - il premio di rinvenimento grazie a un espediente. Giuseppe Braghò riferisce i particolari resi dalla supertestimone (la quale ha già deposto presso il Magistrato inquirente di Locri) presente al momento del furto di scudo e lancia appartenuti ai Bronzi.

    Ancora, racconta dei rapporti intercorsi con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e con affermati giornalisti “inviati” per intervistarlo, senza tuttavia pubblicarne in seguito le dichiarazioni rilasciate: si suppone che in realtà ci fossero i Servizi dietro alcuni cronisti, “delegati” a carpire i segreti del ricercatore, il quale a ogni buon conto non ha “esposto” le riservatezze originate da due anni di personali investigazioni. L’ipotesi che qualcosa d’importante relativa ai Bronzi di Riace possa essere custodita presso un’impenetrabile residenza americana prenderebbe rilievo.

    Intrighi che avrebbero visto coinvolti, oltre Paul Getty e Jiri Frel, curatore del Museo di Malibu, i vertici dell’ENI di quegli anni. Il Presidente Sandro Pertini, secondo il giornalista della RAI Franco Bruno era a conoscenza della sconcertante vicenda: cosa spinse il Quirinale al silenzio?
    L’autore traccia il secondario ruolo della ‘ndrangheta, presunta responsabile della vendita di alcuni reperti trafugati.

    Braghò riporta, fin nei minimi dettagli, le singolari relazioni intercorse con il Consigliere culturale del Ministro e l’imbarazzo dello stesso per l’enigmatica situazione di esponenti istituzionali coinvolti – a titoli diversi – nella vicenda.

    Comunica, ancora, il buon esito dei preliminari d’indagine svolti dal professor Claudio Mocchegiani Carpano - direttore dello STAS - sulle famose “anomalie metalliche” presenti nelle adiacenze del ritrovamento delle due celebri statue, prospezioni caldeggiate dall’autore della dirompente inchiesta presso l’ex Ministro e preludio di prossimo scavo mirato. Lo studioso critica il “consiglio” del Consigliere di Rutelli: riferire alla Stampa la conferma dell’esistenza delle anomalie avrebbe causato il blocco delle ricerche.

    Perché il veto? Chi o cosa bisognava proteggere? Perché il Mibac ha eretto un muro di silenzio? Il mare di Riace restituirà altre statue scampate ai furti? Chi ha il terzo Bronzo, scomparso, per come si deduce dai documenti restituiti dall’Archivio del Museo di Reggio Calabria? Perché Stefano Mariottini si rifiuta di fornire spiegazioni? “Parlerò solo con i giudici e i Carabinieri”, afferma. Quali segreti mantiene ancora gelosamente Giuseppe Braghò? E’ lo stesso a comunicare che, per prudenza, custodisce intriganti informazioni riservate. Come si regolerà con l’intricata vicenda il neo Ministro Sandro Bondi, al quale lo studioso vibonese ha chiesto un incontro “senza veli e proibizioni”? Un autentico giallo, con reali possibilità di clamoroso epilogo.

    http://www.2duerighe.com/rubriche.php?ID=3...ore=news&Art=vs
  7. Posted 8/6/2008, 17:15
    Grazie Maria Grazia,
    sono Luca Pagni il curatore della pagina web
    http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm

    :salute:
    ___________________

    BRONZI RIACE: RICERCATORE, SCUDO VENDUTO PER SEIMILA DOLLARI

    STORIA RICOSTRUITA IN UN LIBRO, C'E' ANCHE RUOLO 'NDRANGHETA

    (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 21 MAG - Fu venduto ad un emissario americano di un importante museo per un importo di seimila dollari, a fronte dei venticinquemila chiesti, lo scudo appartenuto ad uno dei Bronzi di Riace e scomparso, insieme ad una lancia, al momento del ritrovamento delle statue avvenuto nel 1972.

    I particolari della vendita dello scudo sono contenuti nel secondo libro sui Bronzi di Riace scritto dal ricercatore Giuseppe Bragho', che sara' pubblicato dalla casa editrice Pellegrini, in vendita nelle librerie a partire dal 23 giugno 2008.

    Sulla scomparsa della lancia e dello scudo e' attualmente in corso un'indagine dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri.

    Nel libro di Bragho' si fa riferimento anche al fatto che lo scudo fu trattenuto da esponenti della 'ndrangheta che successivamente lo vendettero, attraverso un intermediario, ad un museo americano che pago' la somma di seimila dollari. La vendita dello scudo - secondo quanto rivela il ricercatore vibonese - avvenne a Roma in un ristorante gestito da un cittadino americano.

    ''La 'ndrangheta - sostiene Bragho' - trattenne lo scudo che fu venduto in un secondo tempo, sempre tramite un intermediario, ad un importante museo americano. Un elmo fini' invece ad un archeologo ma su questa vicenda preferisco mantenere ancora il riserbo perche' sto facendo ancora delle verifiche''.

    Bragho', nel corso delle sue ricerche, ha raccolto la testimonianza di una donna
    che vide il ritrovamento dei reperti ed il furto dei due oggetti appartenuti ai Bronzi.

    Il racconto della testimone e' stato acquisito anche dai carabinieri che indagano sulla vicenda.(ANSA).

    LE

    21-MAG-08 10:49

    :bomba:

    ________________

    ZCZC668/SXR
    Giustizia, Criminalità --> Criminalità Organizzata Arte, cultura, intrattenimento
    R SPE S0B S41 QBXU

    BRONZI RIACE:RICERCATORE,RUOLO 'NDRANGHETA SCOMPARSA REPERTI (ANSA)

    - REGGIO CALABRIA, 14 MAG -

    Anche le cosche della 'ndrangheta
    ebbero un ruolo nella scomparsa di alcuni oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace.

    E' quanto emerge dal secondo libro del ricercatore vibonese, Giuseppe Bragho',
    che sara' nelle librerie dal 23 giugno prossimo e che racconta le vicende relative al furto di uno scudo e di una lancia appartenuti ai Bronzi. Bragho', nel suo primo
    libro, sostiene, attraverso documenti e testimonianze, che con i due guerrieri, trovati nel 1972 nelle acque di Riace, c'erano anche una lancia ed uno scudo e probabilmente anche un elmo.

    Il ricercatore non esclude anche l'ipotesi dell'esistenza di una terza statua.

    Sul presunto furto e' attualmente in corso una indagine dei Carabinieri del
    nucleo di tutela patrimonio artistico che e' coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri.

    ''La 'ndrangheta - afferma Bragho' - trattenne per se' semplicemente uno scudo che fu venduto in un secondo tempo, sempre tramite un intermediario. Un elmo ando' a un archeologo ma su questo ultimo argomento preferisco ancora mantenere un assoluto
    riserbo perche' sto effettuando delle ulteriori veriche.

    La 'ndrangheta si interesso' della cosa non potendo fare a meno di notare l'eccessivo interesse subacqueo che si svolgeva, sin dal febbraio del 1972,
    proprio nel mare di localita' Agranci di Riace''.

    Sulla scomparsa della lancia e dello scudo appartenuti ai Bronzi il ricercatore vibonese ha anche raccolto il racconto di una testimone, sentita anche dai magistrati di Locri, che vide il ritrovamento delle statue.

    Il racconto della testimone e' contenuto nel nuovo di libro di Bragho'.

    ''Tutto inizio' - prosegue il ricercatore - per un fortuito episodio.

    Nella rete di alcuni pescatori del posto rimase, infatti, impigliato qualcosa di strano che non era un pesce. Da quel momento, piu' e piu' persone si interessarono alla caccia al tesoro.

    Ma quando ci fu l'intervento dei militari della Guardia di Finanza la 'ndrangheta non si occupo' piu' della vicenda.

    Non era conveniente,infatti,avere tra i piedi i militari''.

    (ANSA).

    LE14-MAG-08 14:00 NNNN

    :devil:


    ____________

    http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=41540

    ZCZC143/SXR Arte, cultura, intrattenimentoR SPE S0B S41 QBXU

    BRONZI RIACE: RICERCATORE; ALTRI REPERTI, INTERVENGA BONDI (ANSA)

    - REGGIO CALABRIA, 13 MAG -

    Delle anomalie metalliche, probabilmente dovute alla presenza di altri reperti archeologici, sono state riscontrate nei pressi della zona di ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuta nell'agosto del 1972, nel corso di accertamenti compiuti dal Servizio Tecnico dell'Archeologia Subacquea del Ministero dei Beni Culturali.

    A renderlo noto e' il ricercatore Giuseppe Bragho', che ha scritto un libro dal titolo 'I Bronzi: le altre verita''. Bragho', che sta per pubblicare la seconda parte del libro che sara' nelle librerie dal 23 giugno, ha denunciato anche la scomparsa di una lancia e di uno scudo appartenuti ai Bronzi.

    Sulla vicenda e' in corso una indagine dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico coordinata dalla Procura di Locri.

    ''Ho chiesto - ha detto Bragho' - un incontro con il neo Ministro Sandro Bondi affinche' vengano compiuti accertamenti piu' approfonditi al largo di Riace.
    Le anomali metalliche riscontrate potrebbero essere dovute a dei rifiuti
    ma non e' escluso che ci possano essere anche altri reperti archeologici.

    E' indispensabile, quindi, che vengano compiute delle ispezioni marine
    per accertare in modo inequivocabile di cosa si tratta''.(ANSA).

    :vandal:
    __________________________

    (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 2 LUG

    Un testimone avrebbe assistito al furto
    di alcuni materiali appartenuti ai Bronzi di Riace.

    Il testimone, sulla cui identita' viene mantenuto il massimo riserbo,
    e' stato individuato dal ricercatore vibonese Giuseppe Bragho' che nei mesi scorsi,
    dopo una ricerca durata qualche anno, ha denunciato il furto di un elmo, di una lancia ed uno scudo appartenuti alle due statue.

    Bragho' ha segnalato la testimone ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza che stanno indagando sulla scomparsa dei reperti.

    Il testimone, secondo quanto si e' appreso da Bragho', avrebbe assistito accidentalmente al recupero dei bronzi ed alla scomparsa di alcuni reperti.

    Il racconto del testimone,che pare sia ricco di particolari utili per le indagini, e' stato acquisito dai carabinieri.

    Nei mesi scorsi gli investigatori hanno acquisito dal ricercatore vibonese
    una serie di fotografie e documenti dai quali emergerebbe che al momento del ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuto 35 anni fa, con le due statue c'erano anche due scudi, una lancia e probabilmente anche un terzo 'guerriero' che pero' sono spariti.

    La documentazione e' stata raccolta da Bragho' nel corso di ricerche compiute negli anni scorsi nell'archivio storico di Reggio Calabria.

    ''L'episodio raccontato dal testimone - ha detto il ricercatore Vibonese -
    non e' l'unico ad essere avvenuto.

    Pare che i furti siano stati diversi, svolti da personaggi disparati''.

    Nelle settimane scorse Bragho' e' stato ricevuto da Silvana Rizzo, consulente culturale del Ministro Rutelli.

    ''Concretamente nel corso dell'incontro - ha aggiunto Bragho' - e' stato proposto un imminente, successivo incontro tra i vertici nazionali inquirenti finalizzato a fare il punto sulla vicenda. Tra l'altro mi hanno risposto positivamente alla richiesta
    sulla pronta disponibilita' di una nave scientifica da ricerca, missione finalizzata ad analizzare la qualita' delle 'anomalie metalliche riscontrate nel 2004 nelle
    adiacenze delritrovamento dei Bronzi e mai finora approfondite''.(ANSA).

    :o:

    _________________________

    http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=27672

    http://www.calabrialinks.net/portal/module...le=print&sid=96

    Vibo Valentia, 16 feb. (Apcom) -

    Lancia e scudo di uno dei due Bronzi di Riace furono venduti a emissari del museo
    Getty di Los Angeles. Questa la testimonianza del giornalista Rai Franco Bruno in una intervista pubblicata oggi da Il Quotidiano della Calabria.

    La storia dei Bronzi è tornata d'attualità da qualche tempo, dopo che il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di interessarsi ad un libro-dossier ("I Bronzi- l'altra
    verità") scritto da uno studioso calabrese, Giuseppe Braghò.

    Secondo il Quotidiano, qualche settimana fa il Ministro Rutelli avrebbe anche trasmesso il dossier alla Procura.

    Bruno, nell'intervista, afferma che nel 1981 incontrò un mediatore di reperti, il quale affermava di aver trafugato uno scudo ed una lancia di uno dei Bronzi. A Bruno, il mediatore fece vedere due fotografie, una dello scudo ed una della lancia, affermando di averli trafugati e poi offerti agli emissari del museo Getty.

    "Una volta trasmessi i servizi- ricorda Bruno al Quotidiano- scoppiò l'inferno".

    Il giornalista fu convocato da un giudice e formalmente indagato dopo la deposizione.

    "L'avvocato - ricorda ancora - è riuscito a convincere il giudice sul fatto che non fossi tenuto a rivelare la mia fonte e da allora non ne ho saputo più nulla...

    Dopo qualche tempo, trovandomi a Roma, sono andato dal comandante dei carabinieri.

    Ho chiesto se fossero stati al museo Getty ad indagare: lui disse di no, che erano in pochi, che non potevano concentrarsi solo su questo".

    Quanto alle foto, il trafugatore non permise al giornalista di fare riprese né copie.

    :serenad:

  8. Posted 3/9/2007, 20:25
    Buonasera Prof. Braghò,
    congratulazioni per il lavoro svolto!
    I Bronzi, come i Giganti di Monte Prama, sono Patrimonio Culturale Universale.
    Affinche la Verità veda la luce del sole, concordo con Lei, dobbiamo essere tutti uniti.

    Il link esatto è questo:
    http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm

    Segnalerò questo sito anche in altri forum.

    Buon lavoro e buon Tutto.

    Un caro saluto ed una stretta di mano!

    Maria Grazia



  9. Posted 3/9/2007, 20:13
    Giuseppe benvenuto, da collega ricercatore e da fratello SHAKALASA!
    Se vuoi puoi postare quanto scritto nelle SEZIONE ARCHEOLOGIA e STORIA, facendo un COPIA-INCOLLA di quanto hai postato qui... naturalmente se vuoi avviare una discussione, che a noi farebbe veramente piacere. Puoi intitolarla BRONZI di RIACE (giusto epr essere un poco... originali! :rolleyes: )
    bene enidu, benvenuto (come si dice in Calabro-sakalasa?) :rolleyes:
    SHAR :vandal:

Review the complete topic (launches new window)